Come sceglie Google quali tweet indicizzare?

Nel mese di febbraio Google ha annunciato un accordo strategico con Twitter, in cui il noto social network mette a disposizione di Big G tutto il suo flusso di dati in tempo reale, stimato in circa 350.000 cinguettii pubblicati ogni minuto nel mondo.

 

Accordo tra Google e Twitter

Con una tale mole di dati sarebbe impossibile anche per l’algoritmo più potente al mondo leggere, analizzare e conservare nel proprio indice di ricerche tutti i tweet effettuati. Quindi la domanda sorge spontanea: con quali criteri Google decide quali tweet indicizzare e quali invece non considerare? Stando alle dichiarazioni della società di Mountain View, ci sono oltre 200 “segnali” che vengono tenuti in considerazione per ogni singolo tweet, come freschezza dei contenuti, localizzazione e termini utilizzati.

 

Vediamo nel dettaglio quali siano i parametri più significativi:

Categoria Spiegazione Segnali
Forza delle Tendenze Quanto è popolare un determinato trend in un certo momento; Quante persone stanno parlando di quell’argomento. Uso di Hashtag, Frequenza di parole chiave.
Forza del Tweet /Coinvolgimento È il valore di uno specifico tweet, influenzato da quante persone l’hanno visualizzato o hanno interagito con esso. Visualizzazioni, Preferiti, Retweet, Click sui link, esecuzione dei video.
Influenza dell’utente È la forza di uno specifico utente di Twitter. Si riferisce in particolare alla propria rete di seguaci. Seguaci, percentuale di Seguaci/Seguiti, Liste di appartenenza, @menzioni.
Link/Forza della pagina Viene tenuto in considerazione il traffico diretto verso siti esterni a Twitter, proveniente da collegamenti contenuti in un tweet. Numero di link diretti ad una specifica pagina, Link cliccati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È importante tenere a mente che la principale evoluzione di questo accordo Google-Twitter non sia soltanto l’inclusione dei tweet nella SERP del motore di ricerca, ma il fatto che i risultati siano in tempo reale.

 

Accordo Google e Twitter

 

Spieghiamo più dettagliatamente le categorie elencate sopra:

Forza delle Tendenze

 

Uso di Hashtag (#) , Frequenza di parole chiave

Hashtag e parole chiave sono praticamente la stessa cosa. La frequenza di utilizzo della stessa parola in un determinato momento e per una certa durata di tempo sono un ottimo segnalatore per Google di quanto sia importante un certo evento. In particolare, la velocità di quanto un hashtag aumenti o diminuisca di popolarità è un indicatore di quanta importanza abbia un certo evento. Un argomento che ha una crescita lenta per qualche giorno per poi arrivare ad un picco in un determinato orario (come uno show televisivo) ha un andamento diverso da un hashtag comparso nell’arco di poche ore e divenuto ultra popolare in pochissimo tempo (come una catastrofe naturale). Notizie di natura differente hanno un trend di popolarità diverso, e questo permette a Google di riconoscere notizie di una certa rilevanza e di includerle nel proprio Google trends.

Forza del Tweet /Coinvolgimento

 

Preferiti

Aggiungere ai preferiti a un determinato tweet è un modo per dire: “mi piace, interessante,mi ha suscitato qualche emozione”. Google tiene conto di quanti preferiti abbia ricevuto una notizia, anche se attribuisce a questi un peso minore di altri fattori, come il retweet.

Retweet

Effettuare la ripubblicazione di un tweet di un altro utente amplia la cerchia di possibili visualizzatori del messaggio stesso. Quando una persona retwitta, non solo implicitamente dà la propria approvazione al messaggio, ma lo ritiene meritevole di maggiore visibilità. E questo fattore viene tenuto in altissima considerazione da Google.

Click sui link, esecuzione dei video

Il traffico generato verso siti esterni a twitter provenienti da link o video contenuti in un tweet viene tenuto in considerazione da Google. Combinando i dati derivanti dalle ricerche effettuate con quelli delle visite da link, è possibile che la reputazione di una pagina subisca un incremento da parte del motore di ricerca.

Visualizzazioni (potenziali e reali)

La quantità di visualizzazioni (impressions) è un fattore tenuto in considerazione da Google, ma di certo è il meno importante tra quelli sopra citati.

Influenza dell’utente

 

Seguaci

Misura la potenziale visibilità di un tweet, ma non dà alcun tipo di garanzia che questa sia poi effettiva. È certamente un fattore passivo tenuto in considerazione da Google, ma non dando una specifica rilevanza di un tweet, ha un peso relativo.

Percentuale di seguaci/seguiti, Liste di appartenenza, @menzioni

Anche questi fattori vengono considerati da Google come potenziali e teorici, quindi tenuti in considerazione solo fino ad un certo punto. C’è da dire però che dovendo comunque scegliere quali tweet mostrare, un utente con una base di seguaci molto ampia (o con molte menzioni) probabilmente viene considerato dagli altri utenti come una fonte “rilevante” di informazioni, e quindi meritevole di essere indicizzato dal motore di ricerca.

Link/Forza della pagina

 

Numero d link diretti ad una specifica pagina e link cliccati

Google considera tutti i link diretti ad una certa pagina presenti su Twitter (in qualsiasi loro formato, anche con abbreviativi) e li aggrega in un unico indicatore. Questo, combinato al fattore tempo (quanti link sono stati effettuati nelle ultime 24 ore? Quanti nell’ultima settimana?) potrebbe andare ad influenzare il ranking della pagina in questione, e quindi di fargli guadagnare posizione tra i propri risultati organici. Stesso discorso viene fatto per quante volte un determinato link viene cliccato.

Speriamo che questo articolo abbia fatto un po’ di chiarezza su come Google consideri i tweet per i propri risultati di ricerca. Se siete interessati all’argomento, come sempre non esitate a contattare la nostra web agency per una chiacchierata.

 

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